L’uniforme della polizia italiana
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L’applicazione della legge in Italia è un compito esclusivo dello Stato, il che significa che la polizia è centralizzata a livello nazionale. Secondo il sistema italiano, come “polizia” possiamo riferirci ai compiti degli “agenti a pieno titolo” provenienti dalle tre principali forze nazionali: Polizia di Stato, Carabinieri e, anche se generalmente attiva in campi specifici, Guardia di Finanza. Mentre i compiti di questi tre corpi spaziano dall’investigare, prevenire all’arrestare, le altre forze locali svolgono compiti ristretti e limitati e saranno sempre subordinati a quelli principali.
Le forze principali sono gestite e organizzate a livello provinciale sotto l’autorità del Questore (il capo della polizia locale) in accordo con il Prefetto, il rappresentante provinciale del Governo.[1]
Le forze dell’ordine in Italia sono una funzione esclusiva dello Stato e sono organizzate sotto il Ministero dell’Interno, con divisione e giurisdizione provinciale.[2] La massima carica preposta alle forze dell’ordine è l’ufficio ministeriale del “Dipartimento della Pubblica Sicurezza”.[1][3]
Carabinieri gehalt
Il corpo fu creato dal re Vittorio Emanuele I di Savoia allo scopo di dotare il Regno di Sardegna di un corpo di polizia. In precedenza, i compiti di polizia erano gestiti dal corpo dei Dragoni di Sardegna, creato nel 1726 e composto da volontari. Dopo che i soldati francesi avevano occupato Torino alla fine del XVIII secolo e l’avevano poi abbandonata al Regno del Piemonte, con le Regie Patenti del 13 luglio 1814 fu istituito il corpo dei Reali Carabinieri.[5]
La nuova forza fu divisa in divisioni sulla scala di una divisione per ogni provincia. Le divisioni erano ulteriormente suddivise in compagnie e suddivise in tenenze, che comandavano e coordinavano i commissariati locali ed erano distribuite su tutto il territorio nazionale a diretto contatto con il pubblico.[5]
Nel 1868 fu costituita la divisione a cavallo Corazzieri – inizialmente come scorta d’onore per il sovrano, e dal 1946 per il Presidente della Repubblica.[5] L’unificazione italiana vide aumentare il numero delle divisioni,[5] e il 24 gennaio 1861 i Carabinieri furono nominati “Prima Forza” della nuova organizzazione militare nazionale.[5]
I gradi della polizia italiana
L’applicazione della legge in Italia è un compito esclusivo dello Stato, il che significa che la polizia è centralizzata a livello nazionale. Secondo il sistema italiano, come “polizia” possiamo riferirci ai compiti degli “agenti a pieno titolo” provenienti dalle tre principali forze nazionali: Polizia di Stato, Carabinieri e, anche se generalmente attiva in campi specifici, Guardia di Finanza. Mentre i compiti di questi tre corpi spaziano dall’investigare, prevenire all’arrestare, le altre forze locali svolgono compiti ristretti e limitati e saranno sempre subordinati a quelli principali.
Le forze principali sono gestite e organizzate a livello provinciale sotto l’autorità del Questore (il capo della polizia locale) in accordo con il Prefetto, il rappresentante provinciale del Governo.[1]
Le forze dell’ordine in Italia sono una funzione esclusiva dello Stato e sono organizzate sotto il Ministero dell’Interno, con divisione e giurisdizione provinciale.[2] La massima carica preposta alle forze dell’ordine è l’ufficio ministeriale del “Dipartimento della Pubblica Sicurezza”.[1][3]
Uniforme dei carabinieri
I Carabinieri (/ˌkærəbɪnˈjɛəri/, anche US: /ˌkɑːr-/,[1][2] italiano: [karabiˈnjɛːri]; formalmente Arma dei Carabinieri, “Braccio dei Carabinieri”; precedentemente Corpo dei Carabinieri Reali, “Corpo Reale dei Carabinieri”)[3][4][5][6] sono la gendarmeria nazionale italiana che svolge principalmente compiti di polizia interna. È una delle principali forze dell’ordine italiane, insieme alla Polizia di Stato e alla Guardia di Finanza. Come la Guardia di Finanza, ma in contrasto con la Polizia di Stato, i Carabinieri sono una forza militare. Come quarto ramo delle Forze Armate italiane, sono sotto l’autorità del Ministero della Difesa; per le attività relative all’ordine pubblico interno e alla sicurezza, dipendono funzionalmente dal Ministero dell’Interno. In pratica, c’è una significativa sovrapposizione tra la giurisdizione della Polizia di Stato e dei Carabinieri, anche se entrambi sono contattabili attraverso il 112, il numero unico di emergenza dell’Unione europea.[7] A differenza della Polizia di Stato, i Carabinieri hanno responsabilità di polizia militare, e un certo numero di membri partecipa regolarmente a missioni militari all’estero.